Invidia.
(16-005)
Inutile
negarlo. Mi compiaccio di non mostrare evidenti segni di vecchiaia
(meglio: di decadimento). Al punto che se trovo qualche coetaneo che
è migliore, provo disappunto.
Sono
invidioso.
Come
quel compagno di scuola che ho rivisto l'anno scorso: forma
splendida.
Nulla di
senile: nè la canizie, nè forze indebolite, nè la consueta
lentezza dei vecchi.
O come
un mio collega di lavoro. Ha più o meno il mio aspetto.
Ma ha
ben cinque anni di più!
Invece
mi pavoneggio quando mi riferiscono che la tal persona ha detto:
"Certo, Holgar è quello che è invecchiato meglio, fra tutti
noi."
Debolezze
da vecchio.
Eppure
non dovrei stupirmi se ho ancora un aspetto giovanile.
Come ho
detto nella pagina precedente, il ricordo di mio padre e di mia madre
quando avevano la mia età attuale, non è quello di persone
infiacchite, vegliarde, bensì di persone dignitosamente in salute e
di buona energia.
Fose ha
ragione J. Hillman quando dice che, giunti nella vecchiaia, tutti
cercano di durare il più a lungo possibile.
Di apparire ancora efficienti anche da vecchi.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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