29 dicembre 2015

Il bambino Down (15-199)

Il bambino Down. (15-199)
Un parente (non proprio vicino) ha avuto il terzo figlio.
Affetto da sindrome di Down.
Assolutamente inaspettata.
Tragedia, in quella famiglia. L'handicap di un figlio getta nello sconforto.

Qualche giorno prima della nascita avevo visto alla tv una giovane down italiana che, alle olimpiadi per disabili, aveva conquistato non so che medaglia d'oro.
Il servizio mostrava la grande dedizione dei genitori verso questa figlia meno fortunata e gli ottimi risultati ottenuti sul piano della felicità della ragazza.

La nonna del bambino appena nato, dopo i primi momenti, ha reagito con vigore dando tutta la sua disponibilità a quella famiglia perchè il bimbo possa avere il massimo di cure, attenzioni, possibilità.
La nonna è disposta a impiegare il resto della sua vita al servizio di questo nato.
Invece per i genitori vi è un cambio radicale di prospettiva. Possono pensare che la loro vita sia rovinata. E il pensiero che la loro vita, ancora lunga, sia ormai tutta indirizzata in quest'unica direzione, può gettare nello sconforto.
Per un vecchio è diverso (penso alla nonna).
La vita è già stata in parte compiuta.
Se si sacrifica quel che resta per un unico obbiettivo, ciò non è una tragedia.
Vi è diversità fra vecchi e giovani nell'affrontare le tragedie.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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