27 ottobre 2015

Mi sono abituato* (15-162)

Mi sono abituato.* (15-162)
Devo essermi abituato alla vecchiaia.
Mi sembra un'età normale. Ho settant'anni e mi pare di essere nel pieno della vita.
I primi anni ero in apprensione (dopo i 65). Vedevo segni di decadimento dappertutto.
Ora non ci sono più.
Oppure non li vedo più.
Non me ne preoccupo, vivo e basta.
Sono entrato in questo nuovo luogo chiamato vecchiaia, con paura e tremori.
Ma, dopo alcuni anni, sono cessati.
Entrando nella vecchiaia avevo una prospettiva lunga, uno sguardo lungo.
Mi preoccupavo di cose che sarebbero capitate dopo dieci o vent'anni.
Forse è solo cambiata la prospettiva. Ho uno sguardo più corto. Mi preoccupo meno degli anni remoti futuri (dieci o venti).
In questo nuovo luogo mi sono ormai ambientato.
E ci sto bene.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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