Preferisce
le pastiglie. (15-115)
Ho
un parente quarantenne. Attento alla salute e ai prodotti alimentari
di qualità.
Nei
suoi giri all'estero porta sempre a casa qualche novità salutista.
Recentemente
ha cominciato a soffrire di acidità di stomaco, così forte che ha
dovuto recarsi dal medico e fare una gastroscopia. Diagnosi: eccesso
di produzione di acido.
E
così si è piegato ad assumere un farmaco che agisce sulla
cosiddetta pompa protonica.
Adesso
sta meglio. Ma non può smettere di prendere il farmaco, perchè
torna a star male.
Quindi
per tutta la vita assumerà pastiglie!
La
cosa mi ha sconvolto.
Conosceva
molto bene il mio disturbo, quasi identico al suo. Conosceva che non
mi ero piegato ai farmaci. Sapeva che ero stato meglio con la dieta
vegetariana alcalina.
Poteva
seguire la mia strada.
Non
l'ha fatto. Ha preferito le pasticche.
Più
facile, più semplice, senza rinunce gastronomiche.
Il
fatto è che un farmaco non risolve il problema (dato dal cibo ),
semplicemente lo tampona. Ma è accompagnato (il farmaco) da effetti
collaterali. Si trattasse di qualche mese di assunzione, poco male.
Ma
si tratta di tutta la vita.
Nessuno
può pensare che ciò sia innocuo.
(Dimenticavo:
il mio parente adora la carne e gli alcolici).
Com'è difficile trasmettere informazioni, modelli e valori dai vecchi ai giovani!
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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