25 maggio 2015

Pastiglie (2) (15-077)

Pastiglie (2). (15-077)
Quando i vecchi si incontrano, talvolta fanno a gara coi numeri di pastiglie che assumono ogni giorno. Chi cinque, chi sette, chi ... più.
Ciò che colpisce è la disinvoltura con cui i medici prescrivono farmaci … a vita.
Lo fanno anche con pazienti di età inferiore. Cioè i vecchi non sono dei privilegiati nel ricevere somministrazioni di pasticche. Ma con loro, i medici ci vanno a cuor leggero.
Gli effetti dannosi dei farmaci sono in qualche modo mescolati con gli effetti dannosi della vecchiaia.
Un vero e proprio mascheramento.
Non credo che sia noncuranza legata al fatto che la responsabilità svanisca.
Coi vecchi, intendo.
Penso invece che sia un'idea profonda: quando trovo la pastiglia che fa star meglio, il mio compito si esaurisce lì. Non importa riportare la salute. Importa tamponare una situazione.

Ricordo un'intervista di Umberto Veronesi in cui confessava un suo sogno: trovare un farmaco da somministrare alle donne per evitare il cancro al seno.
A tutte le donne.
A scopo preventivo.
A tutte le donne?!
Per evitare la piccola percentuale di donne che si ammalano di cancro al seno e l'ancor più piccola percentuale di quelle che ne muoiono, somministriamo pastiglie a tutte le donne del mondo?
A me sembra aberrante.
Non sarebbe meglio fare ricerca in altre direzioni, invece che su un farmaco?

Resta il fatto: noi vecchi siamo molto farmacolizzati.
È la via maestra della medicina moderna.
Ho il sospetto che i vecchi siano cavie inconsapevoli.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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