06 marzo 2015

Isolarsi (15-033)

Isolamento. (15-033)
La vita di coppia ha dei vantaggi. Da vecchi, intendo. Ti fa accorgere di aspetti della vita che non vedresti, vivendo da solo.
Mia moglie mi dice (da tempo) che sono poco presente nella vita di famiglia (in sostanza, noi due). Parlo meno, comunico meno. Mi sono come ritirato.
Confesso che le prime volte che lo diceva, non le davo ascolto. Mi sembrava la solita lamentela delle donne nei confronti degli uomini. Poi però …
E' vero. Mi sto isolando.
Finora non ne avevo preso coscienza perchè lo star da solo mi ha sempre attirato. Ricordo l'emozione provata nella lettura di Robinson Crusoe, il romanzo di Defoe, sulle vicende di un naufrago in un'isola deserta (lo voglio rileggere).
Qualcuno ha detto che dopo i quaranta-cinquant'anni, l'essere umano accelera la propria individuazione, cioè diventa individuo in senso compiuto, bastante a se stesso. E questa è la parte positiva della questione.
Ma adesso pare che sia altro. C'è di più. Non è solo bastare a se stessi, essere capaci di star da soli. È isolarsi, evitare le relazioni. Anche quando vado al parco con i cani, mi hanno detto che sembro preferire di stare per conto mio. Sembro subire gli incontri fra padroni di cani, piuttosto che cercarli.
Ricordo che una conoscente, riferendosi a suo marito, ormai in pensione, lo descriveva come chiuso nel suo studio ad ascoltare musica, rifuggendo da incontri con la gente.
La tendenza a isolarsi è propria della vecchiaia?

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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