26 marzo 2015

Grattarsi la schiena (15-047)

Grattarsi la schiena. (15-047) (26/03/15)
Ricordo il mio ex suocero. Grande lavoratore fisico, reduce di guerra (col seguito di dolori vari). A volte si appoggiava contro lo stipite di una porta e si sfregava la schiena, per un prurito in quella zona.
Buffo a vedersi. Poco comprensibile a me che avevo trenta o quarant'anni.
Alcuni dolori alle braccia gli impedivano di raggiungere con le mani la zona sede del prurito.
Adesso ho quasi settant'anni. Non riesco più a raggiungere le zone della schiena che mi prudono, se non al prezzo di un sordo dolore. Che faccio? Mi appoggio allo stipite di una porta e … mi sfrego!
Faccio lo stesso, trent'anni dopo.
La vecchiaia è fatta anche di questo. Non riuscir più a fare cose semplici.
Allora si cercano stratagemmi. Come quello della porta.
Oppure si usano dei bellissimi calzascarpe lunghi che nell'impugnatura hanno la forma di una mano in miniatura, con dita rigide, che assolvono benissimo alla funzione, infilandoli sotto la canottiera e raggiungendo la zone pruriginosa, senza dover piegare troppo le braccia.
Anhe un lungo pettine, con la sua fila di denti, è eccellente.
Che sollievo!

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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