Aiuti. (15-030)
Il mio vicino, 87 anni,
saliva lentamente le scale. Mi sono offerto di portargli una delle
due borse che teneva in mano.
È diabetico e si
lamentava perchè un certo farmaco è stato sottoposto a restrizioni.
Deve essere il Centro
per il Diabete a stabilire, attrraverso una visita, la quantità
di farmaco annuale che il paziente può assumere.
Cosa normale, ma lui è
invalido, ha difficoltà a muoversi, non ha più la patente e il
Centro si trova ad alcuni chilometri da casa.
Mi è venuto spontaneo di
offrirmi per il trasporto. Ha quasi accettato. Mi saprà dire in
seguito.
Già in un'altra
occasione avevo accompagnato un anziano a iscriversi alla società di
cremazione.
Aiuti di vecchi-giovani a
vecchi-anziani. Sarebbe la cosa migliore.
I vecchi-anziani
solleverebbero i familiari da questo onere.
I vecchi-giovani
potrebbero stare coi vecchi-vecchi per qualche ora.
A far domande. A
chiacchierare.
A imparare.
Perchè, in questo
scambio, sono i vecchi-giovani a trarre il maggior beneficio.
Non è un'idea originale.
Già in un'altra regione
italiana, l'Emilia-Romagna, vi sono esperienze di condominii, abitati
prevalentemente da anziani, in cui i vecchi più giovani aiutano i
più anziani.
Mi piace.
(L’indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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