24 dicembre 2014

Timori, ancora (14-242)

Timori, ancora. (14-242)
Mi piace l'olio d'oliva. Ne acquisto lattine da cinque litri per volta. Poi lo travaso nelle bottiglie. A volte da bottiglia a bottiglia. Lo faccio sul lavandino, con l'imbuto e con attenzione. 
Talvolta ho fretta e lo faccio direttamente sulla tavola, senza precauzioni,  impugnando una bottiglia e versando il suo olio nell'altra. Non è difficile, ma occorre mano ferma e precisione.
Negli ultimi tempi mi coglie il timore che la bottiglia mi sfugga di mano. 
Non che faccia uno sforzo per tenerla ferma.
Ma sono meno sicuro che vada tutto bene.

Quando scendo normalmente le scale, presto attenzione a dove metto i piedi.
Non le scendo più di corsa come facevo da giovane, sicuro che andasse tutto bene.
Mi prende il timore di poter scivolare e cadere. Però i muscoli delle gambe mi reggono bene. Cammino agevolmente per i sentieri di montagna.
È che non sono più certo che fili tutto liscio.

Questo mi capita in altre situazioni: il timore che il corpo non risponda.
Potrebbe essere solo una faccenda psicologica. Cioè ho fatto abbastanza esperienze che anche le azioni più comuni possano sfuggir di mano e causare un incidente.
Temo invece che sia una faccenda di vecchiaia.
Da qualche anno ho verificato che il corpo si indebolisce. E ciò mi causa incertezza.
Un tempo potevo correre sul filo del rasoio senza alcun timore, anzi con la sicurezza che controllavo la situazione e che tutto sarebbe andato bene.
Oggi ho coscienza di essere sul filo del rasoio.
Ho perso la baldanza.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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