26 dicembre 2014

La differenza* (14-244)

La differenza.*(14-244)
La vigilia di natale ho incontrato la mia vicina ottantaseienne sulle scale. Le ho chiesto se stava preparando il pranzo di natale. Mi ha risposto: "Queste cose non le faccio più. Vado a pranzo da mia figlia. Prepara lei."
Quando mia madre era ancora viva, invitava mio figlio a pranzo una volta alla settimana. Poi ha cominciato a perdere la memoria, a non ricordarsi più di fare la spesa, a dimenticare dei piatti già preparati. Allora decidemmo che ci saremmo visti a pranzo in una trattoria, io lei e mio figlio. Aveva 77 anni.
Questo natale siamo stati invitati a pranzo dalla figlia di mia moglie. Per alleggerirle il lavoro, abbiamo proposto che il pranzo lo avrebbe preparato sua madre e che lo avremmo portato noi il giorno di natale. In un altro giorno abbiamo invitato a pranzo mio figlio, la sua compagna e mio nipotino nato da poco. L'abbiamo fatto a casa nostra e l'ha preparato mia moglie.
Questa la differenza.
Tutti vecchi, ma di possibilità diverse.
Noi, io e mia moglie, vecchi giovani, siamo in grado di fornire servizi ai nostri figli.
La mia vicina e mia madre (sugli ottanta e più) non sono in grado di farlo.
Semmai loro ricevono servizi.
Nella vita arriva un momento in cui si passa da dare a ricevere.
Questo è il passaggio fra prima vecchiaia e seconda.
(vedi anche 14-238)


(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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