La differenza.*(14-244)
La vigilia di natale ho
incontrato la mia vicina ottantaseienne sulle scale. Le ho chiesto se
stava preparando il pranzo di natale. Mi ha risposto: "Queste
cose non le faccio più. Vado a pranzo da mia figlia. Prepara lei."
Quando mia madre era
ancora viva, invitava mio figlio a pranzo una volta alla settimana.
Poi ha cominciato a perdere la memoria, a non ricordarsi più di fare
la spesa, a dimenticare dei piatti già preparati. Allora decidemmo
che ci saremmo visti a pranzo in una trattoria, io lei e mio figlio.
Aveva 77 anni.
Questo natale siamo stati
invitati a pranzo dalla figlia di mia moglie. Per alleggerirle il
lavoro, abbiamo proposto che il pranzo lo avrebbe preparato sua madre
e che lo avremmo portato noi il giorno di natale. In un altro giorno
abbiamo invitato a pranzo mio figlio, la sua compagna e mio nipotino
nato da poco. L'abbiamo fatto a casa nostra e l'ha preparato mia
moglie.
Questa la differenza.
Tutti vecchi, ma di
possibilità diverse.
Noi, io e mia moglie,
vecchi giovani, siamo in grado di fornire servizi ai nostri
figli.
La mia vicina e mia madre
(sugli ottanta e più) non sono in grado di farlo.
Semmai loro ricevono
servizi.
Nella vita arriva un
momento in cui si passa da dare a ricevere.
Questo è il passaggio
fra prima vecchiaia e seconda.
(vedi anche 14-238)
(L’indice per
argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina
107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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