28 settembre 2014

Le due età (14-188)

Le due età. (14-188)
Cominciando questo diario ho classificato la vecchiaia in tre fasce. Poi la stessa suddivisione l'ho trovata anche in alcuni testi.
Dopo quasi tre anni ho decisamente cambiato opinione.
Le fasi della vecchiaia sono due.
La prima, la vecchiaia vera e propria, consiste in un lento declino di capacità, mobilità, lucidità. Declino, non annullamento. Perchè il vecchio conserva l'autonomia, la parola, la capacità di decidere per sé. Un sessantacinquenne le ha in grado maggiore di un ottantenne. Ma si tratta di due età simili, caratterizzate solo da un diverso grado di abilità.
Poi avviene la svolta. Si perde autonomia. Spesso rapidamente.
Il prima e il dopo sono completamente diversi. Si entra in un'altra fase.
La chiamiamo grande vecchiaia, decrepitezza, vecchiezza estrema?
Non importa il nome. Si tratta di una fase caratterizzata da invalidità.
Non si può neppure definire un numero di anni più o meno uguale per tutti.
Al di là degli anni quello che la caratterizza è l'incapacità di badare a sé stessi. Di fare le minime cose di tutti i giorni senza un aiuto: andare al bagno, prepararsi da mangiare, occuparsi della propria economia.
Due età dunque.
Due vecchiaie.
Una accettabile.
L'altra difficile.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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