Società
per vecchi. (14-165)
E'
la fine di agosto. Gente in ferie. Scuole e fabbriche chiuse (almeno
nel mio paese).
In città sembra che non ci sia nessuno. In realtà
molti sono a casa, ma non si spostano.
Per
noi vecchi è un tempo ideale. Poca confusione, poco traffico,
nessuna frenesia. Possiamo camminare tranquillamente per strada. Se
ci fermiamo in auto, nessuno ci strombazza.
I
ritmi più lenti, gli incontri più diradati, i movimenti più
rilassati. Tutto si adatta perfettamente al nostro modo di vivere più lento.
La
città così è perfetta, per la nostra età.
Mi
è sorto un dubbio: siamo noi vecchi che siamo peggiorati e dunque
abbiamo necessità di maggiore calma nella società oppure è la
società normale che ha esagerato e costretto tutti a vivere in modo
frenetico?
Qualche
anno fa mi sono recato in un paese del nord Europa. Ho trovato lo
stesso traffico che trovo ora nella mia città, la stessa flemma di
vita. Era giugno, però.
Penso
che le nostre nuove esigenze di vita (di vecchi) non siano affatto un
elemosinare dalla società dei cambiamenti per permetterci di vivere
a un ritmo più rilassato.
Sono
invece un richiamo a una vita migliore, che già avviene nei piccoli
centri della provincia o in alcuni paesi (nord Europa, mediterraneo).
Le
nostre esigenze di vecchi sono un regalo per la società.
Una vita più lenta fa bene a tutti, non solo a noi.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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