Lunghezze.
(14-116)
Quando
arrivi a sessant'anni, ti spaventa la fine della vita ormai prossima.
Errore.
La
fine della vita non è affatto prossima.
Certo,
ti può capitare una malattia grave e puoi morirne. Ma non è detto.
Allora il tempo che ti resta è ancora molto.
È
oggettivamente molto.
Ciò
che ci fa vivere male la cosa è che quel tempo è l'ultimo.
Perciò
alcuni, forse la maggior parte, non se lo vivono in pienezza, perchè
lo guardano attraverso il filtro della sua ultimità.
Siccome
è l'ultimo, si perde la cognizione della sua lunghezza.
Si ha inm mente solo il fatto che, dopo, c'è la fine.
Se
invece ci si scorda che è l'ultimo, si vive una nuova lunga fase
della propria vita, uguale, nè più nè meno, agli ultimi vent'anni
che si sono appena vissuti.
Se
si riflette un poco, gli anni appena vissuti (venti, per esempio), sono
un tempo denso di avvenimenti, di fasi diverse, molto lungo.
Ecco,
quello che ci aspetta è un tempo simile. Di una densità simile.
Di
una lunghezza simile.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012
sitrova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
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