Non
sottrarsi. (14-76)
Qualche
giorno fa, di mattina, ho incontrato la mia vicina, molto anziana,
sulle scale. Non ci vediamo spesso. Si sa, in un condominio basta
sfalsare anche di poco gli orari e passano settimane senza che ci si
veda. L'ho re-incontrata ancora a mezzogiorno.
E
perfino la sera.
Le
ho detto: “Non ci si vede per un mese e poi tre volte in un
giorno!”
Mi
ha risposto: “E' perchè oggi sono uscita!”
Già,
perchè gli anziani (i molto anziani) stanno anche giorni interi o
settimane senza uscire di casa. Si ritirano dalla società. Dalla
vita.
E
invece uscire è importante. Ci si muove, si mettono in funzione
muscoli e articolazioni. Si fa scorrere più sangue nelle vene.
Si
muore, se non ci si muove più. E il movimento fuori di casa è un
atto irrinunciabile.
Anche
quello in casa, però. Perfino far le pulizie, è movimento. Scendere frequentemente in garage, in cantina. Far le
scale. Tutto serve.
Insomma
non evitare nessuno dei lavori, dei movimenti, delle richieste che ci
vengono fatte. Spesso i più giovani credono di far un piacere a noi
anziani, sostituendosi a noi in qualche compito, soprattutto fisico
(classico è il nipote che si offre di andare in cantina a prendere
l'acqua minerale). E noi ci adattiamo.
Invece
dovremmo rivendicare i movimenti, gli sforzi.
Dovremmo guardare con
ostilità chi vuol fare al posto nostro.
Non
dobbiamo sottrarci a ciò che facevamo da giovani.
Anche
se costa fatica, adesso che siamo vecchi.
È
fatica vitale.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107.
La
sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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