Specchi.
(14-52) (10/03/14)
Ieri
mattina ero al bar con mia moglie. Ormai siamo anziani entrambi. E'
entrata un'altra coppia anziana. L'ho osservata a lungo, come al
solito, quando ne incontro. Potevano avere una decina d'anni più di
noi. Fra i settantacinque e gli ottanta. Più silenziosi di noi. Più
riservati. Moderati nei movimenti. Avevano un'aria di grande dignità.
Ma
si percepiva la loro vecchiaia. Non potevano simulare giovanilismo,
energia, vivacità. Come facciamo noi vecchi giovani.
Erano
uno specchio per noi. Anzi, uno specchio del nostro futuro. Potevamo
leggere in loro quello che saremo noi, fra breve.
Per
me è prezioso incontrare anziani non troppo anziani. Dai
troppo anziani mi sento distante. Imparo poco, perchè, appunto,
troppo anziani (anche dai coetanei imparo poco, perchè non
mi possono dire nulla di diverso da quello che so già).
Gli
anziani intermedi sono invece utilissimi. Mi parlano di un futuro non
troppo remoto. Che posso capire.
Che posso temere.
Quella
coppia mi è piaciuta.
Mi
sono piaciuto per come sarò un po' più avanti negli anni.
(L’indice
per argomenti del 2012 si trova a
pagina 107. Quello del 2013 si trova a pagina 442.
La
sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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