Il
carnevale. (14-51)
E'
finito qualche giorno fa. Ricordo di quand'ero bambino: si
festeggiava il martedì grasso. Mia nonna faceva delle frittelle
strepitose, con mele e polenta. Ricordo anche che la domenica prima
si faceva una sfilata di maschere e di qualche carro allegorico.
Durava
poco, allora, il carnevale. Qualche giorno. Una settimana al massimo.
Adesso
comincia dopo l'epifania e dura tantissimo. Si cominciano a fare le
frittelle e i crostoli già a gennaio. E si mangiano spesso. Diventa
un'abitudine quasi quotidiana per un mese o due.
Nutrirsi
di dolci. Come la brioche al mattino. Tutte le mattine.
Eppure
l'uomo, nella sua esistenza come specie (100.000 anni?), raramente
si è nutrito di dolci. Miele ce n'era pochissimo. La frutta non era
dolce. Per di più era scarsa. Zucchero quasi inesistente.
Siamo
sicuri che tutto questo dolce sia conforme al nostro metabolismo?
Sono
certo che faccia male. A lungo andare, certamente. Non subito. Magari
dopo 20 o 30 anni. Ma le malattie arrivano. Inesorabili. Quando siamo
vecchi.
E
così le chiamiamo malattie della vecchiaia.
Ma
la vecchiaia non c'entra per nulla.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107.
La
sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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