Cicli. (14-37)
Sta tornando la
primavera. Almeno nella mia regione. Sono più di due settimane da
che sono ricomparse le viole. Ancor prima erano sbocciati i fioretti
della Madonna e le margheritine. Torna la bella stagione. È come se
ricominciasse un anno. Dà piacere. Anche ai vecchi.
Il risveglio
della natura mi fa sentir parte di un tutto, chiamato vita. O
natura. Di fronte a questo passa in secondo piano il fatto che è
trascorso un altro anno. Che, dunque, gli anni di vita che mi
rimangono sono solo dodici (contandoli sull'aspettativa di vita in
Italia, che è circa di ottant'anni). Conta invece sentirsi di
appartenere a un tutto. Che esisterà anche quando io individuo sarò
morto. In questi casi mi pacifico col mio bisogno di immortalità.
La mia morte
diventa meno importante.
La vita continua
anche se io muoio. Soprattutto continua in persone che amo. La mia
compagna, mio figlio, mio nipote.
E' un regalo
dell'alternarsi delle stagioni.
È un inganno,
perchè il ritorno della primavera, riduce a dodici questi ritorni.
Ma è un dolce
inganno.
Aiuta a vivere
bene anche gli ultimi anni.
(L’indice per
argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina
107)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
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