31 gennaio 2014

Cibo (14-26)

Cibo. (14-26)
Ho sempre mangiato molto. A dieci anni, durante una cena in trattoria, degli zii mi chiesero se avessi preferito mangiare un cibo prelibatissimo, ma in piccola quantità, o i fagioli con la polenta (abbondanti è dir poco), che stavo mangiando a quattro palmenti.
La mia risposta fu perentoria: i fagioli, in gran quantità, senza alcun dubbio.
Anche in quest'ultimo anno in cui ho cambiato dieta, diventando vegetariano quasi del tutto, mangio grandi quantità di verdura.
Mangio in continuazione, si lamenta mia moglie.
Ora sto scoprendo che per una buona vecchiaia è bene mangiar poco.
È un segreto che mi ha rivelato il mio farmacista novantenne (vedi 14-18).
E' una scoperta. È anche una sfida. Ma è logica. In tarda età c'è meno bisogno di energie. Per di più il sistema digerente, invecchiato, funziona meno bene. Sarebbe naturale affaticarlo di meno.
É una sfida che mi stimola. Vorrei provare a mangiar meno. Per vedere che succede. Per fare una nuova esperienza, che alla mia età sarebbe molto utile.
Con meno cibo, cervello più sgombro, stomaco più riposato.
Sembra che migliori la vita.
Sembra che allunghi la vita.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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