Il freddo di
sera. (426)
L'altra sera.
Ultima uscita coi cani, verso le 22. Faceva freddo, ero assonnato.
Ero a disagio. Il freddo mi entrava nelle ossa. Mi sono chiesto: "Somiglia a questo freddo
l'ultima parte della vecchiaia?"
Dell'ultima
vecchiaia non so niente.
Quando era in
vita mia madre (aveva quasi novantanni) ero poco interessato. Non le
ho mai chiesto nulla.
Di vecchi
avanzati ce ne sono, in giro. Si potrebbe chiederglielo. Ma spesso
non rispondono in modo soddisfacente. Comunicano poco. Oppure sono
troppo generici.
Qualche idea me
la sono fatta un paio d'anni fa, quando diventavo preda della stanchezza nel tardo pomeriggio. E alla sera non vedevo l'ora di andare a sdraiarmi.
Un'altra idea l'ho ricavata dal senso di impotenza di fronte a nuove malattie, che non riuscivo a contrastare.
Freddo, stanchezza,
impotenza.
È tutto quello che so.
Ci vorrebbe
qualche grande vecchio, che mi facesse da insegnante.
(L’indice per
argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
Nessun commento:
Posta un commento