12 dicembre 2013

Il freddo di sera (426)

Il freddo di sera. (426)
L'altra sera. Ultima uscita coi cani, verso le 22. Faceva freddo, ero assonnato. Ero a disagio. Il freddo mi entrava nelle ossa. Mi sono chiesto: "Somiglia a questo freddo l'ultima parte della vecchiaia?"
Dell'ultima vecchiaia non so niente.
Quando era in vita mia madre (aveva quasi novantanni) ero poco interessato. Non le ho mai chiesto nulla.
Di vecchi avanzati ce ne sono, in giro. Si potrebbe chiederglielo. Ma spesso non rispondono in modo soddisfacente. Comunicano poco. Oppure sono troppo generici.
Qualche idea me la sono fatta un paio d'anni fa, quando diventavo preda della stanchezza nel tardo pomeriggio. E alla sera non vedevo l'ora di andare a sdraiarmi. 
Un'altra idea l'ho ricavata dal senso di impotenza di fronte a nuove malattie, che non riuscivo a contrastare.
Freddo, stanchezza, impotenza. 
È tutto quello che so.
Ci vorrebbe qualche grande vecchio, che mi facesse da insegnante.

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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