Fine d'anno.
(440)
A fine anno
capita di risentire persone che vediamo poco. Parenti o conoscenti.
Un conoscente ha
l'abitudine di telefonarmi una o due volte all'anno. Mi chiama sempre
lui, ma mi fa piacere sentirlo. L'ho conosciuto a metà degli anni
novanta, già vecchio. Abbiamo condiviso una passione. Poi ci siamo
visti poco.
Mi è tornato in
mente più volte in quest'anno che sta per finire. In questi ultimi
dodici mesi non l'ho più sentito. Ricordo anzi molto bene che
l'ultima telefonata è stata nell'estate 2012. Temo che sia morto,
perchè era molto vecchio. Ma non l'ho saputo.
Per la sua morte
avrei il dispiacere di non averlo potuto salutare per l'ultima volta.
Ha
vissuto molto. Quando le persone hanno vissuto molto, non proviamo
dolore per la loro dipartita. Anzi ce ne rallegriamo, quasi.
Perchè
gli ultimi anni di vita sono i più faticosi. Perchè la morte è
inevitabile. Perchè un vecchio ha concluso la sua vita.
Lo chiamerò io,
questa volta. Con un pò di tremore.
Quando si hanno
amici molto vecchi è bene non lasciar passare troppo tempo, fra una
telefonata e l'altra.
Perchè i
troppo vecchi possono mancare da un momento all'altro.
Per loro, la
vita è proprio appesa a un filo.
(L’indice per
argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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