Il
mio vecchio farmacista. (389)
Mi
conosce da quando ero ragazzo. Abitavamo nello stesso condominio.
Ora
io sono diventato vecchio. Lui anche. Molto vecchio. Ma in farmacia
ci va ancora. Possiede un gran bello spirito.
E
la sua farmacia è diventata la mia, da qualche anno. Lo vedo poco
perché se ne sta in laboratorio. Generalmente parlo con la figlia,
che è a contatto coi clienti.
Ieri,
la figlia, vedendomi, mi ha chiesto se mi occupavo ancora di
cremazione. Alla mia risposta affermativa, mi ha detto che suo padre
da un po’ di tempo le ha chiesto di voler parlare con me, appunto
di cremazione.
Sono
rimasto sorpreso, ma contento. È un grande vecchio, ancora lucido.
Da un incontro con lui penso che potrei trarre gran giovamento. Sono
certo che potremmo parlare di vecchiaia.
Un
vecchio in età così avanzata (vicino ai novanta) che vuol parlare
di cremazione! Mi ha allargato il cuore.
Mi ha mostrato un modello di
vecchio che mi piace. Alla sua età continua a fare quello che gli
piace: curare il laboratorio erboristico/farmaceutico.
Continua
a perseguire un progetto. Nonostante sia in età di morte.
Contemporaneamente
sa che la fine della sua vita è vicina. Allora si occupa anche dei
problemi della sua età. Ha deciso, probabilmente, di farsi cremare,
prendendo una decisione per il suo dopo-morte.
Un
vecchio così a me pare perfetto.
(L’indice
per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina
300.)
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