01 novembre 2013

Il mio vecchi farmacista (389)

Il mio vecchio farmacista. (389)
Mi conosce da quando ero ragazzo. Abitavamo nello stesso condominio.
Ora io sono diventato vecchio. Lui anche. Molto vecchio. Ma in farmacia ci va ancora. Possiede un gran bello spirito.
E la sua farmacia è diventata la mia, da qualche anno. Lo vedo poco perché se ne sta in laboratorio. Generalmente parlo con la figlia, che è a contatto coi clienti.
Ieri, la figlia, vedendomi, mi ha chiesto se mi occupavo ancora di cremazione. Alla mia risposta affermativa, mi ha detto che suo padre da un po’ di tempo le ha chiesto di voler parlare con me, appunto di cremazione.
Sono rimasto sorpreso, ma contento. È un grande vecchio, ancora lucido. Da un incontro con lui penso che potrei trarre gran giovamento. Sono certo che potremmo parlare di vecchiaia.
Un vecchio in età così avanzata (vicino ai novanta) che vuol parlare di cremazione! Mi ha allargato il cuore. 
Mi ha mostrato un modello di vecchio che mi piace. Alla sua età continua a fare quello che gli piace: curare il laboratorio erboristico/farmaceutico.
Continua a perseguire un progetto. Nonostante sia in età di morte.
Contemporaneamente sa che la fine della sua vita è vicina. Allora si occupa anche dei problemi della sua età. Ha deciso, probabilmente, di farsi cremare, prendendo una decisione per il suo dopo-morte.
Un vecchio così a me pare perfetto.

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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