Grandi vecchi
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Ce n'era uno in
pasticceria. Accompagnato da parenti, tenuto sottobraccio, bastone in
mano. Stava concordando una torta, di compleanno. Gli astanti lo
guardavano, con curiosità. Forse con un po' di simpatia. Come un
individuo di un'altra specie. Di una specie rara. Un sopravvissuto.
Uscito,
si è parlato di lui. Della sua età (forse sopra i novanta). Delle
sue capacità, evidentemente ridotte. I presenti sorridevano, senza scherno. Quasi con tenerezza, come si guarda un bambino. O un
cane.
Grandi
vecchi, ce ne sono pochi. Merce preziosa. Sarebbe da stare ad
ascoltarli. A interrogarli. A pendere dalle loro labbra. Si tratta
dei pochi testimoni di un'età sconosciuta.
Di
più, di una vita sconosciuta: una vita lunghissima.
Cambiano le
cose, le idee, le relazioni, se la vita è di novant'anni o più.
Grandi vecchi,
ce ne sono pochi. Quei pochi poi, se ne stanno rintanati da qualche
parte, escono poco, si fan vedere poco.
Come
animali in via di estinzione.
(L’indice
per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina
300.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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