02 ottobre 2013

Vecchi noiosi (364)

Vecchi noiosi. (364) 
I vecchi sono noiosi. Ieri mattina al solito parco un vecchio col bastone attacca bottone con noi padroni di cani. Prima, per dire che aveva tre cani anche lui e che un vicino glieli aveva avvelenati. Poi parlando del vicino, delle sue altre angherie, per tornare indietro nel tempo fino alla seconda guerra mondiale. Raccontando com’era la sua strada cinquant’anni fa, come il Comune gli aveva fatto interrare un fosso, di come si era costruito un capannone che poi suo figlio aveva migliorato, creandosi un appartamento sopra il capannone, dove abita tuttora, eccetera, eccetera … Una noia mortale. Non avevo tempo. Ho tagliato corto e me ne sono andato. Se no, sarei rimasto per vedere dove voleva arrivare. Per vedere se lui si stancava e mi mollava.
Un’altra padrona di cani, svignatasi prima di me, mi raccontava poi che lo stesso le era capitato con un vicino anziano, con cui aveva labili contatti, molto sporadici. Un giorno la fermò e con calore le raccontò un pezzo lunghissimo della sua vita, che lei ascoltò per educazione. Quando poi, settimane dopo, lo reincontrò, quel vecchio la salutò appena, come se quel momento di confidenza non ci fosse stato, come se  si fosse completamente dimenticato, o, peggio, come se non avesse parlato a lei in modo specifico, ma avesse parlato tanto per parlare: un interlocutore valeva l’altro.
Dobbiamo stare attenti, noi vecchi. Siamo pesanti, se ci lasciamo andare. Soprattutto siamo pesanti se raccontiamo a qualcuno, ma non c’importa chi sia.
Ci basta che qualcuno ci stia ad ascoltare.
Chiunque esso sia.

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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