28 ottobre 2013

Dialogare coi vecchi avanzati (387)

Dialogare coi vecchi avanzati. (387)
Mi piacerebbe farlo. Per sapere. Per imparare. Poi vedo degli anziani-anziani e mi scoraggio.
Spesso sono un poco sordi. A volte hanno poca memoria e, durante una conversazione, ripetono più volta uno stesso concetto. Altre, sono poco lucidi. Non capiscono. Oppure non parlano, rispondono a monosillabi.
È difficile parlare con i molto vecchi. 

Lo si vede quando si incontrano nonni e nipoti. Spesso i nipoti ridono dei vecchi o sorridono benevoli. Ma li considerano fuori dalle esperienze di vita.
Sembra quasi una regola che il dialogo si interrompa fra gli altri e l’ultima età.
Forse è un bene. Forse è necessario.
Incomincia il distacco. Se un vecchio non ragiona più bene, l’affetto degli altri si affievolisce. Anche il vecchio ama meno gli altri, quando perde capacità intellettive. Si approfondisce il distacco fra gli uni e gli altri.
Così, quando i vecchi muoiono, si soffre di meno.

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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