Trattato di culinaria per donne tristi. (339)
Un bel libro di Abad Faciolince.
Curioso per come combina consigli culinari con filosofia di vita.
Un paio di pagine trattano di vecchiaia. Quella delle donne. Ne riporto qualche brano.
“Lasciati invecchiare: non combattere il tempo con la malizia. Signore settantenni con la pelle più stirata di una qualsiasi quindicenne, e tuttavia avvizzite. Con i capelli più biondi delle bellezze svedesi, e tuttavia opachi. Senza un solo filo bianco, senza una sola ruga: notoriamente vecchie. Non ingannerai nessuno, […].
Non dico di lasciarti morire, incurvarti, camminare con passo claudicante, esibire il bastone, credere che ogni filo bianco sia un trofeo e avere una faccia da morta; dico di non simulare l’impossibile. Accetta che un viso si ha a vent’anni e un altro a quaranta e un altro a sessanta. In questioni d’età è impossibile incaponirsi, per quanto ci si provi. La vecchiaia, disse Borges, può essere il tempo della nostra felicità, l’animale è morto o quasi morto, rimangono l’uomo e l’anima.
Inoltre ci sono rughe che nobilitano il volto. Col tempo, solo col tempo, uno arriva ad avere il suo viso, quello che la sua espressione e il suo carattere gli plasmano. Il sorriso, la concentrazione, la rabbia, l’allegria lasciano la loro traccia sul volto. Non distruggerla con violenze chirurgiche. […]
La vecchiaia che si accetta è naturale ed è piacevole in quelle che sono capaci di affrontarla senza travestimenti. Colei che si nasconde e si dissimula nel vano tentativo di far tornare indietro il tempo, rappresenta un fallimento, dà una parvenza di maschera che ispira sfiducia. L’attrattiva della tua età non è mostrare il seno; è passata l’ora di sedurre con le guance terse. Hai avuto il tempo di sapere più cose, vale a dire di essere più intelligente. E’ questo che ti rende più attraente delle adolescenti."
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Un bel libro di Abad Faciolince.
Curioso per come combina consigli culinari con filosofia di vita.
Un paio di pagine trattano di vecchiaia. Quella delle donne. Ne riporto qualche brano.
“Lasciati invecchiare: non combattere il tempo con la malizia. Signore settantenni con la pelle più stirata di una qualsiasi quindicenne, e tuttavia avvizzite. Con i capelli più biondi delle bellezze svedesi, e tuttavia opachi. Senza un solo filo bianco, senza una sola ruga: notoriamente vecchie. Non ingannerai nessuno, […].
Non dico di lasciarti morire, incurvarti, camminare con passo claudicante, esibire il bastone, credere che ogni filo bianco sia un trofeo e avere una faccia da morta; dico di non simulare l’impossibile. Accetta che un viso si ha a vent’anni e un altro a quaranta e un altro a sessanta. In questioni d’età è impossibile incaponirsi, per quanto ci si provi. La vecchiaia, disse Borges, può essere il tempo della nostra felicità, l’animale è morto o quasi morto, rimangono l’uomo e l’anima.
Inoltre ci sono rughe che nobilitano il volto. Col tempo, solo col tempo, uno arriva ad avere il suo viso, quello che la sua espressione e il suo carattere gli plasmano. Il sorriso, la concentrazione, la rabbia, l’allegria lasciano la loro traccia sul volto. Non distruggerla con violenze chirurgiche. […]
La vecchiaia che si accetta è naturale ed è piacevole in quelle che sono capaci di affrontarla senza travestimenti. Colei che si nasconde e si dissimula nel vano tentativo di far tornare indietro il tempo, rappresenta un fallimento, dà una parvenza di maschera che ispira sfiducia. L’attrattiva della tua età non è mostrare il seno; è passata l’ora di sedurre con le guance terse. Hai avuto il tempo di sapere più cose, vale a dire di essere più intelligente. E’ questo che ti rende più attraente delle adolescenti."
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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