08 settembre 2013

L'orizzonte si restringe (342)

L’orizzonte si restringe. (342)
Da giovane, viaggiavo. Con roulotte e famiglia al seguito. Spagna, Grecia, Portogallo, perfino Marocco. Nella maturità ho continuato a viaggiare, ma più vicino. Pantelleria, Pola, lago d’Idro, Isola del Giglio. Negli ultimi anni non viaggio quasi più. Mi limito ai percorsi a piedi, sull’Appennino.
Da quando sono entrato nella vecchiaia, i miei spostamenti si sono ridotti ancora. E quest’anno non mi sono mosso da casa. Mi mancano le camminate nei boschi. Ho deciso che sfrutterò i boschi vicini a casa (ci sono delle colline a meno di venti chilometri).
Il mio orizzonte di movimento si restringe. Non ho l’impulso a muovermi: organizzazione, tensione del viaggio, possibili imprevisti mi frenano. 

Cerco di stare il più vicino possibile a casa.
Non ho più bisogno di percorrere distanze, per soddisfarmi. Oggi guardo con fastidio i viaggi della mia gioventù. Manca il desiderio di avventura. Meglio, l’avventura posso trovarla vicino a casa.
Tipico dei vecchi.
Spesso per malattie, invalidità. A volte perché viene meno la curiosità. Mancano motivazioni ed energia per soddisfare le esigenze di uno spostamento importante. Spesso non si è disposti a patire i disagi dei viaggi.
Non è rassegnazione.
E’ che proprio non se ne sente più il desiderio.
 

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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