28 settembre 2013

La patente di guida (361)

La patente di guida. (361) 
La patente di guida ha una validità di dieci anni (almeno in Italia). Poi devi rinnovarla.  All’ultimo rinnovo, alcuni anni fa, ho scoperto che passati i sessant’anni la mia patente dura solo cinque anni. Più avanti nell’età, solo tre. Ancora più avanti, solo un anno.
Margherita Hack, l’astronoma, morta recentemente, ultra-novantenne, alcuni mesi prima di morire si era arrabbiata moltissimo perché non le avevano rinnovato la patente all’ultimo controllo.
“Non sono ancora rimbambita! Continuerò a guidare anche senza patente!” Fu la sua irosa reazione.
La perdita della patente è un segnale forte del tuo ingresso nella vecchiaia avanzata. Quasi un rito di passaggio.
Doloroso.
Significa che lo Stato non ritiene che tu sia abile a svolgere un’azione delicata come la guida di un autoveicolo. Ha le sue ragioni. C’è di mezzo l’incolumità degli altri.
Ma per un vecchio, è doloroso. E’ una certificazione della sua disabilità. 

Inevitabile, a un certo punto.
E’ la parabola della vita. La capacità di attenzione, i riflessi, l’udito e la vista scemano.
Accettare la perdita della patente è come accettare la vecchiaia.

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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