La patente di guida. (361)
La patente di guida ha una validità di dieci anni (almeno in Italia). Poi devi rinnovarla. All’ultimo rinnovo, alcuni anni fa, ho scoperto che passati i sessant’anni la mia patente dura solo cinque anni. Più avanti nell’età, solo tre. Ancora più avanti, solo un anno.
Margherita Hack, l’astronoma, morta recentemente, ultra-novantenne, alcuni mesi prima di morire si era arrabbiata moltissimo perché non le avevano rinnovato la patente all’ultimo controllo.
“Non sono ancora rimbambita! Continuerò a guidare anche senza patente!” Fu la sua irosa reazione.
La perdita della patente è un segnale forte del tuo ingresso nella vecchiaia avanzata. Quasi un rito di passaggio.
Doloroso.
Significa che lo Stato non ritiene che tu sia abile a svolgere un’azione delicata come la guida di un autoveicolo. Ha le sue ragioni. C’è di mezzo l’incolumità degli altri.
Ma per un vecchio, è doloroso. E’ una certificazione della sua disabilità.
Inevitabile, a un certo punto.
E’ la parabola della vita. La capacità di attenzione, i riflessi, l’udito e la vista scemano.
Accettare la perdita della patente è come accettare la vecchiaia.
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
La patente di guida ha una validità di dieci anni (almeno in Italia). Poi devi rinnovarla. All’ultimo rinnovo, alcuni anni fa, ho scoperto che passati i sessant’anni la mia patente dura solo cinque anni. Più avanti nell’età, solo tre. Ancora più avanti, solo un anno.
Margherita Hack, l’astronoma, morta recentemente, ultra-novantenne, alcuni mesi prima di morire si era arrabbiata moltissimo perché non le avevano rinnovato la patente all’ultimo controllo.
“Non sono ancora rimbambita! Continuerò a guidare anche senza patente!” Fu la sua irosa reazione.
La perdita della patente è un segnale forte del tuo ingresso nella vecchiaia avanzata. Quasi un rito di passaggio.
Doloroso.
Significa che lo Stato non ritiene che tu sia abile a svolgere un’azione delicata come la guida di un autoveicolo. Ha le sue ragioni. C’è di mezzo l’incolumità degli altri.
Ma per un vecchio, è doloroso. E’ una certificazione della sua disabilità.
Inevitabile, a un certo punto.
E’ la parabola della vita. La capacità di attenzione, i riflessi, l’udito e la vista scemano.
Accettare la perdita della patente è come accettare la vecchiaia.
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
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