26 agosto 2013

I pometti lazzarini, un anno dopo (329)

I pometti lazzarini, un anno dopo. (329)
Anche quest’anno mi hanno sorpreso nella loro maturazione (vedi n. 4). 

L’altro ieri ho visto che ormai erano maturi, così, all’improvviso. Forse raggiungono il loro tipico colore rosso in pochissimi giorni.
La pianta che li produce è nel parco che frequento coi cani. Un po’ nascosta, lontana dai sentieri. Per questo a volte non la osservo neppure. Quest’anno però me ne sono accorto per tempo. Sono sì maturi, ma agli inizi. Non ancora dolci e pastosi. Sono un poco aspri. Pieni di sapore, quasi aromatici.
I pometti sono delle bacche semi-selvatiche. Non hanno nulla delle mele. Sono un’altra cosa. Però sono buoni. Certo, mangi poco. Il frutto è piccolo, pieno di quattro semi duri, da sputare. Resta poco. Ma quel poco è delizioso.
I pometti ricordano la vecchiaia. Sono avari, come quantità, ma danno una sensazione gradevolissima.
Proprio come la felicità da vecchi. Non ne arrivano dosi massicce. Ma quella che arriva è felicità autentica.
Non stordisce come da giovani. Anzi è vissuta con grande coscienza.
Vecchi e felici, si può.

 (L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com            )

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