16 luglio 2013

Invidia (291)

Invidia. (291) 
Due anziani si avvicinavano a due auto. Una, vecchia e utilitaria, l’altra, moderna e potente. Il proprietario dell’utilitaria si rivolge all’altro: “Però! Una gran macchina!” L’altro si schermisce. Vanno via.
Evidente l’invidia del primo. Una invidia bonaria, da vecchi. Ma sempre invidia.
In vecchiaia ci arriviamo con diverse disponibilità economiche. Dipende dai lavori, dalle scelte, dalla fortuna. Ci ritroviamo tutti vecchi, comunque. Tutti con lo stesso destino. Non è un’auto che fa la differenza fra le vecchiaie.
Fra giovani sarebbe diverso. Ci sarebbe differenza, eccome.
Ma da vecchi …
Gran conquista sarebbe capire che i beni materiali, nella vecchiaia, contano poco.
Contano gli atteggiamenti verso la vita.
Se da vecchio sei povero (povero, non ho detto in miseria), vivrai questa povertà comprando meno oggetti, viaggiando meno. Tanto, la vecchiaia è l’età della riflessione.
E’ l’età della stasi, piuttosto che del movimento.

Vale più quello che si è di quello che si ha.  
Quello che hai  dovresti cominciare a darlo via.


(Un indice per argomenti delle prime 218 pagine del diario si trova a pagina 202.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com            )

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