La bocciofila. (242)
E' piena di vecchi. Tutti i giorni. A
tutte le ore. La vedo quando passo per andare al parco coi cani.
E'
una bella struttura comunale, coperta. Con almeno quattro campi
regolamentari per il gioco delle bocce.
Ai vecchi piace giocare a bocce.
Occorre precisione, calma, ragionamento. Non occorre una grande forza
fisica. E' uno sport che si può praticare da vecchi. Anzi da vecchi
è meglio.
Nel gioco delle bocce gli anziani non
sono penalizzati dall'età. Non sentono gli anni. E quando non
dovessero farcela (la vista, la fermezza della mano col tempo
calano), c'è sempre la possibilità di giocare a carte, nel bar
attiguo. Anche questo sempre pieno.
Non ci sono donne. E' un'attività
tipica dei maschi.
Non ci sono giovani. Troppo statico, il
gioco, per attirare un giovane.
A me sembra un bel centro di
aggregazione per gli anziani. Qui gli anziani stanno fra loro.
Parlano fra loro. Che cosa si diranno? Ho una mia idea. Che si parli
solo di bocce, di sport, di politica. Tipici discorsi di maschi che
non vogliono approfondire.
E' un pregiudizio. Lo so.
Uno di questi giorni voglio andare a
vedere.
Forse è bene che noi vecchi cerchiamo questi spazi occupati solo da noi.
(L'indice per argomenti delle prime 218
pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private:
holgar.pd@gmail.com
).
Nessun commento:
Posta un commento