27 maggio 2013

La bocciofila. (242)
E' piena di vecchi. Tutti i giorni. A tutte le ore. La vedo quando passo per andare al parco coi cani. 
E' una bella struttura comunale, coperta. Con almeno quattro campi regolamentari per il gioco delle bocce.
Ai vecchi piace giocare a bocce. Occorre precisione, calma, ragionamento. Non occorre una grande forza fisica. E' uno sport che si può praticare da vecchi. Anzi da vecchi è meglio.
Nel gioco delle bocce gli anziani non sono penalizzati dall'età. Non sentono gli anni. E quando non dovessero farcela (la vista, la fermezza della mano col tempo calano), c'è sempre la possibilità di giocare a carte, nel bar attiguo. Anche questo sempre pieno.
Non ci sono donne. E' un'attività tipica dei maschi.
Non ci sono giovani. Troppo statico, il gioco, per attirare un giovane.
A me sembra un bel centro di aggregazione per gli anziani. Qui gli anziani stanno fra loro. Parlano fra loro. Che cosa si diranno? Ho una mia idea. Che si parli solo di bocce, di sport, di politica. Tipici discorsi di maschi che non vogliono approfondire.
E' un pregiudizio. Lo so.
Uno di questi giorni voglio andare a vedere.
Forse è bene che noi vecchi cerchiamo questi spazi occupati solo da noi.

(L'indice per argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com ).

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