Progetti
2. (192)
Una
parente anziana mi dice:" Sono contenta perchè comprerò una
casa nuova. Passo il mio tempo a progettare. A fantasticare. Così
faccio passare il tempo. Mi perdo via."
Ecco
il punto. Perdersi. Straniarsi dalla propria condizione.
Sfuggire alla realtà della morte. Per continuare a vivere. Senza
essere paralizzati dall'idea della morte.
Forse
di progetti ne abbiamo bisogno.
(Parlo
della nostra civiltà, della nostra mentalità. In altre condizioni,
in altri continenti, chissà cosa si pensa. Penso a un indiano.
All'importanza della meditazione, in quel continente. Vite diverse.
Forse là i progetti non hanno neanche senso.)
A
noi invece i progetti servono. Proprio per vivere. Magari progetti
brevi. Sei mesi, un anno, dato che siamo anziani. E quando un
progetto finisce, cominciarne un altro.
"E
nella pausa?" Bravo! Nella pausa si torna a esser vecchi. Ad
avere lo sguardo fisso sulla morte.
Forse
la cosa migliore è l'equilibrio. Fra il tempo dei progetti e il
tempo della vecchiaia.
Non
troppi progetti o troppo grandi, altrimenti ne sei completamente
assorbito. Ti perdi la vecchiaia.
Non
troppi pensieri su vecchiaia e morte, altrimenti sei paralizzato e
non vivi.
Equilibrio,
appunto.
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