04 aprile 2013

Progetti 2. (192)
Una parente anziana mi dice:" Sono contenta perchè comprerò una casa nuova. Passo il mio tempo a progettare. A fantasticare. Così faccio passare il tempo. Mi perdo via."
Ecco il punto. Perdersi. Straniarsi dalla propria condizione. Sfuggire alla realtà della morte. Per continuare a vivere. Senza essere paralizzati dall'idea della morte.
Forse di progetti ne abbiamo bisogno.
(Parlo della nostra civiltà, della nostra mentalità. In altre condizioni, in altri continenti, chissà cosa si pensa. Penso a un indiano. All'importanza della meditazione, in quel continente. Vite diverse. Forse là i progetti non hanno neanche senso.)
A noi invece i progetti servono. Proprio per vivere. Magari progetti brevi. Sei mesi, un anno, dato che siamo anziani. E quando un progetto finisce, cominciarne un altro.
"E nella pausa?" Bravo! Nella pausa si torna a esser vecchi. Ad avere lo sguardo fisso sulla morte.
Forse la cosa migliore è l'equilibrio. Fra il tempo dei progetti e il tempo della vecchiaia.
Non troppi progetti o troppo grandi, altrimenti ne sei completamente assorbito.  Ti perdi la vecchiaia.
Non troppi pensieri su vecchiaia e morte, altrimenti sei paralizzato e non vivi.
Equilibrio, appunto.

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