28 aprile 2013

Come il tempo se ne va. (216)
Ho costruito un'apparecchiatura per l'acqua da bere. Niente di straordinario, per carità. Ma ci vuole una qualche conoscenza.
L'ho messa in funzione per un paio di giorni. Delusione! Non funziona. C'è qualcosa che non va. Pensa e ripensa ho deciso di introdurre nuove soluzioni. Mi sono procurato altri pezzi. Ero pronto a ripartire. 
Non ho più riprovato.
Tutto questo è successo a settembre dell'anno scorso. E sì che i nuovi pezzi li avevo, il tempo che mi ci voleva, l'avevo. Impegni vari, qualche acciacco, il nipotino che mi vuole, e sono passati sei mesi.
Da vecchi il tempo passa così. Velocemente. Non ti accorgi che il tempo scorre via. Non ti accorgi che quando comincia una settimana, rapidamente finisce. Che si susseguono una, due, tre settimane e ti pare di essere ancora lì. Ma sono passati venti giorni.
Da giovani, poco male.
Da vecchi, il tempo che resta si assottiglia.



(L'indice per argomenti dei primi 218 scritti di questo diario, si trovano al numero 202)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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