Il mio amico. (139)
Il mio amico compie oggi 65 anni. Auguri! Gli ho detto:” Entri ufficialmente nella vecchiaia.” Risposta:” Mi sento giovane.”
Ecco un altro modo di vivere la vecchiaia. Non dar importanza alla diminuzione di qualche facoltà. Non temere gli anni futuri. Concentrarsi su quello che c’è. Che non è poco.
Del resto a 65 anni non abbiamo esperienza di vecchiaia. Abbiamo esperienza di vita matura. Ricordiamo intensamente gli ultimi anni vissuti. Anni di pieno vigore. L’immagine interiore che abbiamo di noi stessi, non è quella di un vecchio. E’ piuttosto quella di un uomo nel pieno delle sue facoltà. Di un cinquantenne, diciamo. Se ci guardiamo allo specchio, sovrapponiamo all’immagine reale, quella interiore, appunto di un cinquantenne. Abbiamo bisogno di dieci, quindici anni per cambiare l’immagine interiore. Adeguarla cioè all’età vecchia.
Mia madre, a novant’anni, guardando la foto tessera appena fatta: “Ma questa sono io? Dio, come sono vecchia!”
Il mio amico compie oggi 65 anni. Auguri! Gli ho detto:” Entri ufficialmente nella vecchiaia.” Risposta:” Mi sento giovane.”
Ecco un altro modo di vivere la vecchiaia. Non dar importanza alla diminuzione di qualche facoltà. Non temere gli anni futuri. Concentrarsi su quello che c’è. Che non è poco.
Del resto a 65 anni non abbiamo esperienza di vecchiaia. Abbiamo esperienza di vita matura. Ricordiamo intensamente gli ultimi anni vissuti. Anni di pieno vigore. L’immagine interiore che abbiamo di noi stessi, non è quella di un vecchio. E’ piuttosto quella di un uomo nel pieno delle sue facoltà. Di un cinquantenne, diciamo. Se ci guardiamo allo specchio, sovrapponiamo all’immagine reale, quella interiore, appunto di un cinquantenne. Abbiamo bisogno di dieci, quindici anni per cambiare l’immagine interiore. Adeguarla cioè all’età vecchia.
Mia madre, a novant’anni, guardando la foto tessera appena fatta: “Ma questa sono io? Dio, come sono vecchia!”
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