Figli. (129)
Ieri sera è venuto mio figlio a cena. Tutto bene. Mi ha però irritato quando a un certo punto si è come appartato col suo telefono, per leggere e inviare messaggi. Facendo cadere il silenzio nella nostra conversazione.
Non era interessato a parlare con me. Lo devo capire? Sono noioso? In realtà non è interessato alla mia vita. Per lui sono come un libro già letto. Più volte ho tentato in questi anni di parlargli delle mie esperienze ultime. Alcune molto speciali e dolorose. Ma non c’è stato verso. E’ incentrato sulla sua vita. Non è abbastanza attento alla mia. Peccato. Si perde qualcosa.
I figli fanno un errore. Cristallizzano i genitori in una situazione di vita e li leggono sempre in quell’ottica.
Ma noi cambiamo. Sia pur vecchi, cambiamo. Anzi, cambiamo molto.
Alla fine di tutto mi faccio una colpa per come è diventato mio figlio. Colpa mia, mi dico. Non gli ho dato abbastanza. Vero. C’è anche una responsabilità sua. Che non posso nascondere. Ho deciso che lo stimolerò fin che potrò. Finché anch’io non mi occuperò che di me stesso.
Sono e resterò suo padre fino a quando non avrò altre forze che per sopravvivere.
Ieri sera è venuto mio figlio a cena. Tutto bene. Mi ha però irritato quando a un certo punto si è come appartato col suo telefono, per leggere e inviare messaggi. Facendo cadere il silenzio nella nostra conversazione.
Non era interessato a parlare con me. Lo devo capire? Sono noioso? In realtà non è interessato alla mia vita. Per lui sono come un libro già letto. Più volte ho tentato in questi anni di parlargli delle mie esperienze ultime. Alcune molto speciali e dolorose. Ma non c’è stato verso. E’ incentrato sulla sua vita. Non è abbastanza attento alla mia. Peccato. Si perde qualcosa.
I figli fanno un errore. Cristallizzano i genitori in una situazione di vita e li leggono sempre in quell’ottica.
Ma noi cambiamo. Sia pur vecchi, cambiamo. Anzi, cambiamo molto.
Alla fine di tutto mi faccio una colpa per come è diventato mio figlio. Colpa mia, mi dico. Non gli ho dato abbastanza. Vero. C’è anche una responsabilità sua. Che non posso nascondere. Ho deciso che lo stimolerò fin che potrò. Finché anch’io non mi occuperò che di me stesso.
Sono e resterò suo padre fino a quando non avrò altre forze che per sopravvivere.
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