01 agosto 2021
Morte di una collega (21-088)
Morte di una collega. (21-088)
La collega, alla quale accennavo nella pagina 21-085, è morta ieri.
Oggi sul giornale è comparso un articolo sulla sua scomparsa, perchè si trattava di una persona di rilievo cittadino. Un bell'articolo che ricordava le sue qualità, il suo impegno civile, la partecipazione trentennale a tutte le iniziative sulla pace della mia città.
Mi sono chiesto se anche per la mia morte scriverebbero qualcosa sul giornale cittadino. Credo di no, anche se per molti anni mi sono
impegnato anch'io in qualcosa di ideale, come l'agricoltura e il cibo.
Me ne dispiaccio, provo invidia?
No, assolutamente.
Pur riconoscendo il valore della collega, pur avendomi fatto piacere leggere quelle parole sul giornale, non vorrei che fossero applicate anche a me.
Qualche anno fa avevo scritto questo pensiero: meglio distaccarsi dalla vita in silenzio e senza clamore. Lo penso ancora. Solo che ciò è applicabile naturalmente a chi muore in tarda età. A 74 anni la morte lascia ancora perplesso qualcuno.
Il marito della mia collega, annunciandomi la prossima fine della moglie, mi disse: "Peccato!" Forse voleva dire che aveva ancora progetti in corso di realizzazione, che era nel pieno della vita eccetera eccetera.
Ma se invece fosse morta a 84 anni? Forse l'età avanzata le avrebbe fatto mollare la presa sulla vita.
E a 94? Forse pochi si sarebbero ricordati di lei.
E allora in tarda età è normale, è meglio uscir di scena in punta di piedi.
Senza che nessuno se n'accorga.
(Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento