17 ottobre 2020

Un'altra caduta (20-116)

Un'altra caduta. (20-116) Il mio dirimpettaio ultranovantenne è caduto ancora sul pavimento di casa (vedi 20-114), dopo pochi giorni dall'altra volta. In questa occasione la moglie ha chiamato direttamente i soccorsi con l'autoambulanza, invece di chiedere aiuto a noi condomini. Infatti è caduto in bagno, in uno spazio ristretto, in cui è difficile un intervento di soccorso. Il personale del 118 lo ha adagiato sul letto: evidentemente non si reggeva in piedi. So che non si è più alzato dal letto, per cui nel pomeriggio una seconda ambulanza lo ha portato in ospedale. Sembra che la causa della caduta sia stata una sorta di mancamento: si è semplicemente afflosciato al suolo. Dopo qualche giorno di ricovero domani tornerà a casa. Ma non è stato possibile rimetterlo in piedi. Le forze non lo sorreggono più. Viene il momento in cui non si è più capaci nemmeno di camminare. Ci si alletta. Poco male (si fa per dire), se non fosse che in bagno bisogna pure andare. Se si è in casa di riposo, con personale specializzato, si riesce a far fronte a tale difficoltà estrema. Ma se invece si è casa propria? Soltanto con una moglie coetanea? Non è più possibile. (Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi annuale il 31 dicembre. Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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