06 agosto 2019

Giorno per giorno (19-090)

Giorno per giorno. (19-090)
Nella mia età di mezzo sono entrato in contatto con modi diversi di vivere, soprattutto modi differenti di concepire e interpretare la vita.
Fra le idee più significative vi era questa:"Vivi la tua giornata come se fosse l'ultima della tua vita."
Un modo per vivere in pienezza piuttosto che lasciarsi vivere. Un modo per concentrarsi su ogni singola azione, diventarne consapevoli.
In realtà gran parte dei nostri giorni scivolano via senza grande coscienza.


Nella terza età, quello che in gioventù sembrava un invito fantasioso (visto che da giovani ci si sente immortali e non si pensa proprio di morire dopo qualche ora), diventa la normalità: più ci si addentra nell'ultima età, più è verosimile che il nostro giorno potrebbe essere l'ultimo.
Eppure l'abitudine (o l'istinto di sopravvivenza) anche da vecchi ci fa sentire come immortali: non si vive proprio come se quelle ore di vita fossero le ultime.
Come se si fosse su un sentiero impervio di montagna (una cengia), della larghezza di mezzo metro, con uno strapiombo impressionante su uno dei due lati, e si continuasse a camminare tranquillamente. Incuranti del pericolo. Di caduta e di morte.
Si tratta di uno dei modi di vivere gli ultimi anni: alcuni non si curano proprio che potrebbero essere gli ultimi, se non addirittura l'ultimo. Forse è un modo per continuare a vivere le giornate, senza essere paralizzati da ciò che incombe.
Il dono di Prometeo all'uomo.

Ah, i greci, avevano già compreso tutto!




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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