Lungimiranza.
(18-123)
Una
volta all'anno vado con mio nipote maggiore (7 anni) a fare una breve
escursione nei colli che si trovano vicino alla mia città. Fin da
subito, si è presentato il problema: "E se il nonno ha un
malore, se cade e sviene, se muore durante l'escursione? Che può
fare un bambino relativamente piccolo, in un luogo poco frequentato?"
Quest'anno
è venuta con noi anche un'amica di mio nipote, 9 anni, e dunque il
problema si è ridimensionato, ma io sono più vecchio di 3-4 anni
rispetto alle prime uscite. Dunque, quando sono arrivato alla meta ho
parlato ai due bambini e chiesto loro che cosa avrebbero fatto in
caso di una mia perdita di conoscenza.
Consolante
e generosa la risposta dei due bambini: "Uno di noi resta con te
e l'altro va a cercare aiuto."
Li
ho ringraziati, ma li ho sconsigliati vivamente: "No, voi dovete
restare insieme. Non preoccupatevi di me, andate insieme a cercare
aiuto, ma non separatevi mai."
Bisogna
mettere in conto il malore dell'anziano, dopo una certa età. E
parlarne insieme ai piccoli, per dare, preventivamente, istruzioni
sul comportamento in caso di emergenza.
Intanto
i due bambini avevano un bracciale col numero di cellulare dei
genitori.
A
una certa età, incidente, malore e morte, vanno messe nel conto.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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