14 luglio 2018

C.G. Jung: sulla vecchiaia (18-096)

Jung: sulla vecchiaia. (18-096)
"Raggiungere un'età avanzata non è così piacevole come si sarebbe portati a pensare. In ogni caso comporta un crollo graduale del corpo, di quella macchina con cui la nostra follia ci fa identificare. In effetti è una grande fatica - l'opus magnum - sottrarsi in tempo alla stretta del suo (del corpo) abbraccio e liberare l'anima nella visione dell'incommensurabile
grandezza del nostro mondo, di un mondo di cui noi costituiamo soltanto una parte infinitesimale...
Quanto più invecchio, tanto più mi colpiscono
la caducità e le incertezze del nostro sapere e tanto più cerco rifugio nella semplicità dell'esperienza immediata per non perdere il contatto con le cose essenziali, cioè con le dominanti che improntano l'esistenza umana attraverso i millenni."

C. G. Jung (1960), Esperienza e mistero - Boringhieri, 1982, (pp. 162-163)


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

Nessun commento:

Posta un commento