24 settembre 2017

Ancora sulla complessità (17-146)

Ancora sulla complessità. (17-146)
Ho già scritto che noi anziani restiamo indietro rispetto al mondo moderno (vedi 17-137). Anche perchè talvolta è complesso.
Prendiamo per esempio lo smart-phone che tanto entusiasma i più giovani, per le molteplici funzioni che svolge e per nuove tecniche d'uso (il touch- screen, lo sfogliare le pagine, l'ingrandire le immagini, eccetera). So che "non è la fine del mondo" in fatto di difficoltà, eppure non ho nessun desiderio di apprendere anche le poche nozioni per usarlo. 
Nè so usarlo.
Non uso e non conosco i cosiddetti social: face-book, twitter, eccetera e neppure whatsapp.
Non desidero imparare altre complessità, oltre a quelle che ho imparato fino a questo punto della mia vita (computer, cellulare, stampante eccetera).
Il problema non è la difficoltà di apprendimento, ma la mancanza di motivazioni per apprendere altri marchingegni, altre tecnologie.
È un problema di "mente" diventata meno elastica.

Qualche tempo fa ho dovuto cambiare cellulare.
Ne ho acquistato uno elementare: che funziona soltanto come telefono.
Al diavolo tutto il resto!

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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