07 maggio 2017

Contabilità quotidiana (17-070)

Contabilità quotidiana. (17-070)
Ho chiuso una società alla fine del 2016.
Incredibile la mole di carte, documenti, fatture, bollette che seguono un'attività economica. L'ho fatto intensamente nei primi quattro anni di vero e proprio lavoro, e in modo più ridotto nei successivi dieci, dopo che avevo affittato l'attività.
Non è stato, quello di tener in ordine i conti, un lavoro che facevo di malavoglia. E poi ero aiutato da un commercialista. Insomma mi destreggiavo agevolmente fra numeri e carte.

Adesso curo soltanto la contabilità di casa mia e di un'altra casa che ho affittato.
Roba da ridere, in confronto, con la contabilità della società.
Ma sono diventato vecchio. Non ho più 50 o 60 anni. Ne ho 70.
Negli ultimi tempo dovevo cercare carte, fare conti, controllare bilanci condominiali.
Una massa di documenti molto minore di quella della società.
Ebbene ho finito con lo smarrirmi, non trovo più un documento importante, faccio confusione coi pagamenti.
Mi difetta la capacità di archiviare. 
Talvolta mi sconforto di fronte a questa mia nuova incapacità.
La lucidità è diminuita: non c'è alcun dubbio.

Una mia vecchia zia da tempo ha affidato tutto a suo figlio. Mia madre stessa, da anziana, molto tempo prima di morire, mi aveva delegato tutto dicendomi:
"Fai tu." 

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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