Contabilità quotidiana.
(17-070)
Ho chiuso una società
alla fine del 2016.
Incredibile la mole di
carte, documenti, fatture, bollette che seguono un'attività
economica. L'ho fatto intensamente nei primi quattro anni di vero e
proprio lavoro, e in modo più ridotto nei successivi dieci, dopo che
avevo affittato l'attività.
Non è stato, quello di
tener in ordine i conti, un lavoro che facevo di malavoglia. E poi
ero aiutato da un commercialista. Insomma mi destreggiavo agevolmente
fra numeri e carte.
Adesso curo soltanto la
contabilità di casa mia e di un'altra casa che ho affittato.
Roba da ridere, in
confronto, con la contabilità della società.
Ma sono diventato
vecchio. Non ho più 50 o 60 anni. Ne ho 70.
Negli ultimi tempo dovevo
cercare carte, fare conti, controllare bilanci condominiali.
Una massa di documenti
molto minore di quella della società.
Ebbene ho finito con lo
smarrirmi, non trovo più un documento importante, faccio confusione
coi pagamenti.
Mi difetta la capacità di archiviare.
Talvolta mi sconforto di fronte a questa mia nuova incapacità.
Mi difetta la capacità di archiviare.
Talvolta mi sconforto di fronte a questa mia nuova incapacità.
La lucidità è
diminuita: non c'è alcun dubbio.
Una mia vecchia zia da tempo ha affidato tutto a suo figlio. Mia madre stessa, da anziana, molto tempo prima di morire, mi aveva delegato tutto dicendomi:
"Fai tu."
(L'indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre
2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del
bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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