Segni.
(15-080)
Di sera,
davanti alla tv.
Spesso
mi addormento. Anche mia moglie.
Ieri
sera, mi ero appisolato.
Lei mi scuote, mi sveglia.
Le
chiedo: “Che succede?”
Mi
risponde: “Avevi un brutto aspetto. Sembravi morto. Sembravi un
cadavere. Mi sono spaventata.”
In
vecchiaia la pelle del volto diventa meno elastica, meno turgida.
Come se non avesse più vita propria, si adagia sulle ossa del
cranio, mostrandone le fattezze.
Il
teschio appare.
Soprattutto
quando si è rilassati, o dormienti, di notte.
Quando
l'età avanza ancora, anche di giorno.
Verso la
fine della vita le ossa del volto appaiono tutte.
Se si
vive in due ci si scruta. E i segni di morte dell'altro inquietano.
Indicano
in modo evidente che l'ultimo giorno è prossimo.
Dicono
che in quel letto uno dei due vedrà l'altro morto. Non più
dormiente.
Abituati
alla vita, ci spaventiamo di fronte ai segni di morte.
(L’indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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