Riletture.
Sintesi del gennaio 2013. (15-017)
Tante
pagine di diario si controllano a fatica. Così ho deciso di
rileggere mesi passati e di farne delle sintesi. Oggi rileggo le
pagine del gennaio 2013.
Due
anni fa.
Ben
cinque pagine trattano il tema di ciò che si perde in vecchiaia:
vista, udito, sesso, abilità manuali, sicurezza nei movimenti.
Sintomo che le perdite lasciano il segno.
Ma
in altre quattro pagine ho scovato le utilità che porta la
vecchiaia: libertà interiore, accudire i nipoti, la pacificazione
con la propria vita passata, i problemi che spaventano meno.
Come
si vede sono positività che riguardano la vita interiore piuttosto
che quella pratica.
Quattro
pagine le ho dedicate alla morte o a temi connessi: la cremazione, il
trapasso naturale, necessità di corsi di preparazione, l'autonomia
nello scegliere la forma di sepoltura. La morte è presente nella
vita dei vecchi, siano pure vecchi giovani.
Altre
pagine riguardano la descrizione della vecchiaia e dell'ultima
vecchiaia: la tanta vita vissuta e la poca che resta (non è
banale!), il tempo passato soltanto a cercar di sopravvivere, i
vecchi cambiano, non sono sempre uguali (!), e infine la propensione
dei vecchi giovani a non volerne sapere di morire.
Infine
altri aspetti negativi: l'irritabilità, un linguaggio sconveniente
(quello che si usava da giovani, ma che sta male anche in bocca di
una persona di mezza età), l'imprudenza.
Rileggendo
le mie pagine di due anni fa ho trovato discontinuità con
le mie pagine di oggi.
I temi di oggi (quelli di gennaio 2015)
sono diversi. Punto meno sulle perdite, sulla morte, sulle questioni
pratiche.
In
due anni sono cambiato.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pag ina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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