Invidia.
(15-019)
Nella
riunione di condominio di cui ho scritto nel numero precedente, vi
era un'eccezione.
Un conoscente, per di più mio compagno di scuola
(cioè mia stessa età), brillava per l'aspetto ancora giovanile.
Capelli brizzolati, ma non bianchi come i miei, postura eretta senza
segni di incurvamento senile, lucidità quanto basta per
differenziarsi dagli altri.
Ho
provato invidia. Era migliore di me. Una vecchiaia portata molto
bene. Un vecchio (per quanto giovane-vecchio) che non sembrava
di esserlo.
Ho
analizzato questo mio sentimento di rivalità.
Non
si tratta certo dell'invidia per l'età giovanile, per la quale non
provo nessuna nostalgia.
Si
tratta invece di invidia per il bell'aspetto del mio conoscente, per
il fatto che conserva appieno tutte le sue facoltà (a una prima
occhiata, s'intende), per il fatto che è vecchio ma non si vede.
Ma
c'è dell'altro.
Con
tutte le mie ricerche in campo alimentare, con le diete che pratico,
con gli anti-ossidanti che assumo, inconsciamente ho la pretesa di
essere nel giusto e di essere il miglior vecchio possibile.
Il
mio conoscente ha svelato la mia presunzione.
Essere
presuntuosi è tipico di alcuni vecchi.
Fra
questi, anch'io.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pag ina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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