06 maggio 2014

Stasi (14-89)

Stasi. (14-89)
All'inizio di questo diario, nel 2012, avevo scritto della prudenza, virtù necessaria agli anziani. Uno degli episodi che citavo riguardava l'alzarsi di notte per andare in bagno. 
Dicevo di avere la cattiva abitudine di non accendere la luce e di muovermi a tentoni. Col rischio grave di cadere, per un eventuale improvviso capogiro, o per ostacoli imprevisti o anche semplicemente per non aver calcolato bene le distanze.
Sei imprudente! Mi ero detto.
Da qui la decisione di tenere almeno una pila sul comodino e muovermi con questa. Cosa che ho fatto per qualche tempo.
Poi sono tornato alla mia consueta abitudine. Mi muovo al buio.
Nei giorni scorsi mi sono chiesto il perchè.
La prima risposta: forza dell'abitudine! Ma non è così.
Quando ho compiuti i fatidici 65 anni, ho cominciato ad accorgermi di varie perdite dovute all'anzianità. Per un po' sono stato spaventato da questa improvvisa e rapida irruenza della vecchiaia nella mia vita. Ora a distanza di due anni o mi sono abituato a queste perdite o sono rallentate o addirittura regredite.
La vecchiaia è anche questo. Appare a macchie di leopardo e procede a salti, non con una velocità costante.
Anzi in certi momenti sembra addirittura che si arresti.
Ora vivo una stasi della mia vecchiaia.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107.
La sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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