02 maggio 2014

Solitudini (14-87)

Solitudini. (14-87)
Ieri era la festa dei lavoratori (in Italia). Dalle mie parti era una bella giornata. 
I giovani si muovono, in queste occasioni. I vecchi no.
Di pomeriggio ero fuori coi cani. Poca gente per strada (il mio quartiere è periferico). Qualche extracomunitario, qualche vecchio. Ho incontrato anche un paio di anziane, in passeggiata (ognuna per conto proprio). Due vecchie sole.
La solitudine è una situazione che capita di vivere, in tarda età. Non a tutti. Ma pare che sia frequente. Sono molti gli anziani che vivono da soli. I coniugi sono morti, i figli lontani o impegnati, convivenza con amici, rara.
Mi figuro la vita di quelle persone che pur in tarda età sono autosufficienti.
Vivono una vita quotidiana, fatta di abitudini, di pochi impegni. Tempo libero?
È un tempo comunque impegnato. Appunto perchè vi sono le abitudni e le piccole faccende quotidiane, che alla fine occupano tutta la giornata.
Un po' di tempo resta. Anche perchè si è soli.
Tempo per ricordare. Per pensare.
Tempo rivolto al passato. Perchè di futuro ne resta poco.
Potrebbe essere un tempo fecondo di bilanci. Ma bisogna avere attitudine alla riflessione. Bisogna averla esercitata fin da giovani.
Altrimenti, la vita scorre via senza pensare.


(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107.
La sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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