Solitudini.
(14-87)
Ieri
era la festa dei lavoratori (in Italia). Dalle mie parti era una
bella giornata.
I giovani si muovono, in queste occasioni. I vecchi
no.
Di
pomeriggio ero fuori coi cani. Poca gente per strada (il mio
quartiere è periferico). Qualche extracomunitario, qualche vecchio.
Ho incontrato anche un paio di anziane, in passeggiata (ognuna per
conto proprio). Due vecchie sole.
La
solitudine è una situazione che capita di vivere, in tarda età. Non
a tutti. Ma pare che sia frequente. Sono molti gli anziani che vivono
da soli. I coniugi sono morti, i figli lontani o impegnati,
convivenza con amici, rara.
Mi
figuro la vita di quelle persone che pur in tarda età sono
autosufficienti.
Vivono
una vita quotidiana, fatta di abitudini, di pochi impegni. Tempo
libero?
È
un tempo comunque impegnato. Appunto perchè vi sono le abitudni e le
piccole faccende quotidiane, che alla fine occupano tutta la
giornata.
Un
po' di tempo resta. Anche perchè si è soli.
Tempo
per ricordare. Per pensare.
Tempo
rivolto al passato. Perchè di futuro ne resta poco.
Potrebbe
essere un tempo fecondo di bilanci. Ma bisogna avere attitudine alla
riflessione. Bisogna averla esercitata fin da giovani.
Altrimenti,
la vita scorre via senza pensare.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107.
La
sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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