02 gennaio 2014

Ammalarsi (14-02)*

Ammalarsi. (14-02)*
Le malattie sono dei segnali. Tutte? Non so. Penso di sì.
Le malattie ti avvertono che devi cambiare qualcosa nella tua vita. Il guaio è che non si capisce bene che cosa. Allora devi cercare, analizzare, provare.
Da giovane le malattie le trattavi con il medico, con pastiglie, con punture.
Da vecchio, non basta più.
Un vecchio libro di trent'anni fa, Malattia e destino di Thorwald Dethlefsen, collegava le varie malattie a significati psicologici e/o spirituali. Per esempio le infiammazioni erano un avvertimento per persone che non volevano conflitti. Oppure le fratture ossee erano segnale di un carattere rigido. E via dicendo (non così semplicistico, però!). 
L'autore chiamava il lettore a una maggiore consapevolezza delle proprie patologie.
Oggi penso che le malattie ci chiamino a occuparci del nostro corpo. A fare prove, ricerche.
In una parola le malattie ci chiamano a una maggiore coscienza.
Le malattie che compaiono nella vecchiaia chiamano i vecchi a più coscienza.
La vecchiaia è l'età della coscienza.

Di coscienza ne ho parlato ancora. Così come di vigilanza, attenzione, prudenza necessarie a chi è vecchio. Oggi mi sembra di aver raggiunto una grande chiarezza su questo punto. Fino a farlo diventare un punto fermo.
Almeno per il momento.


(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442. Quello del 2012 a pagina 107.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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