Testardo. (412)
Ieri sera mi
preparavo per andare a letto. Mi sono avvicinato al bagno, sebbene la
luce del corridoio fosse spenta. Avanzavo a tentoni. Pochi metri.
Entrando ho preso un gran botta al naso, urtando lo stipite della
porta. Ho calcolato male le distanze, sia pur di pochi centimetri,
nonostante fosse un movimento che ripeto da anni.
Mi è venuta in
mente una pagina di questo diario, che ho scritto più di un anno fa (Prudenza, 45).
Osservavo che, quando mi alzo di notte per andare in bagno, non
accendo mai la luce. Facevo il proposito di non farlo più, perchè,
invecchiando, si perdono varie sensibilità e sono più facili gli
incidenti. Per un pò ho mantenuto l'impegno, ma in questi ultimi
tempi ho ripreso la mia vecchia stupida abitudine. Sono proprio
testardo! Deve capitarmi un incidente per capire che devo accendere
la luce?
Sbattere il
naso, mi ha ricordato i miei propositi di cambiamento.
Da stasera
riprendo a mettere la pila sul comodino.
I vecchi sono
testardi, conservatori, abitudinari.
Ci vuole forza
d'animo per cambiare le abitudini.
Fortuna che la
vita è benigna. Ti dà piccoli segnali, prima che ci sia l'incidente.
(L’indice per
argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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