Ormoni.
(392)
Quando
porto fuori i cani, per un giro breve, vado in una piazzetta vicino a
casa, al cui interno c'è un giardinetto, dove i cani possono
correre. Non c'è quasi mai nessuno. A volte c'è qualcuno seduto
sulla panchina. Mi costringe a tirar dritto, per evitare storie
con i cani. L'altro ieri c'era un tale che parlava concitato al
cellulare e camminava all'interno del giardinetto. Ho saltato la
sosta, irritato. Passando vicino, ho udito quel tale dire: ”Sii
sincera!”
Era
un giovane sui trent'anni. Mi sono immaginato che parlasse con una
sua coetanea con la quale avesse una qualche relazione. Burrascosa,
sembrava.
Ho ripensato a quando avevo la sua età. Alle relazioni con
le donne. Agli ormoni, dai quali ero condizionato. Ho provato un senso
di sollievo al pensiero che ormai da vecchio, gli ormoni non mi
dominano più. Mai e poi mai tornerei a quell'età! Anche se ciò
volesse dire avere tanti anni di vita davanti.
Al
pomeriggio sono andato alla festa di compleanno di mio nipote. Tanti
bambini coi genitori. Tutti genitori giovani. Li ho trovati educati e
misurati (i genitori). Bella gente, insomma.
Non ho potuto fare a meno
di provare un brivido, al pensiero che fossero anch'essi in quell'età
del giovane della piazzetta. Che fossero tormentati dalle relazioni
fra di loro.
Forse
è giusto passare per quella fase. Serve a maturare.
Ma sono contento
di esserne uscito. Lo sento come una liberazione.
Sono
felice di essere vecchio.
(L’indice
per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina
300.)
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