06 luglio 2013

Scomporre le azioni. (282)

Scomporre le azioni. (282)
Non so se qualcuno ricorda il paradosso di Achille e la tartaruga. Achille è velocissimo. La tartaruga è lenta. Esperienza comune è che se la tartaruga parte prima di Achille, Achille la raggiunge in un batter d’occhio.
Il paradosso dice che Achille non può raggiungere la tartaruga. Infatti quando Achille ha percorso metà della distanza che lo separa dalla tartaruga, la tartaruga ha fatto un altro pezzetto di strada. Quando Achille percorre metà della nuova distanza, la tartaruga ha fatto un pezzettino ulteriore. E così via. Achille non raggiungerà mai la tartaruga, secondo questo ragionamento. E’ un ragionamento sofistico errato.
Questo paradosso mi ricorda un mio modo di fare. Quando mi preparo per vivere una giornata, amo scomporre tutte le faccende in lunghi elenchi di operazioni.
Mi sembra così di fare molto. In realtà fare questo elenco (cioè pensare a quante azioni elementari costituiscono una faccenda), mi stanca più che non svolgere la cosa in sé.
E’ chiaramente una mania. Non credo che sia tipico della vecchiaia. E’ una mania mia. Punto.
La vecchiaia permette l’affiorare di questi comportamenti strani. Permette cose che in gioventù si tenevano nascoste.
Il vecchio è più libero.
 
(Un indice per argomenti delle prime 218 pagine del diario si trova a pagina 202.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com            )

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